Tematica Minerali e rocce

Molibdenite

Molibdenite

Foto: Didier Descouens.

Notizie: La molibdenite è un minerale, solfuro di molibdeno. Descritta per la prima volta da Hielm nel 1782. Abito cristallino: in lamine o in cristalli esagonali. Ha una struttura a strati formati da prismi trigonali di MoS6; ciascun atomo di Mo coordina 6 atomi di S secondo un prisma trigonale equilatero; ciascun spigolo verticale (parallelo a c) di ogni poliedro è condiviso con altri due, cosicché si formano strati di MoS2. Gli strati sono legati tra loro da forze di Van der Waals. Ne risultano aspetto e proprietà molto simili a quelle della grafite: facilissima sfaldatura basale, durezza molto bassa parallelamente agli strati ("scrive" sulla carta, lasciando una traccia grigio-verde scura), aspetto lamellare. La struttura lamellare simile alla grafite è anche quella che gli conferisce le proprietà lubrificanti. Origine e giacitura:è un solfuro di alta temperatura. I più importanti giacimenti sono quindi di origine granitica, pegmatitica idrotermale, magmatica, metasomatica di contatto (da quelli del Colorado si estrae il 90% del Molibdeno prodotto nel mondo). Il minerale si trova in depositi di porfido, ma è comune anche in vene di minerali stanniferi e wolframiferi. Si presenta raramente in piccoli cristalli; più spesso aggregati lamellari e in scaglie. Nell'industria dell'acciaio, dell'elettronica e della chimica. È un eccezionale lubrificante secco, attivo anche a temperature estremamente basse, sotto forma di polvere impalpabile. Ha la caratteristica di formare depositi pulverulenti di spessore submicroscopico che conservano intatto il potere lubrificante. Viene anche usato come additivo a grassi lubrificanti per ottenere prestazioni elevate a basse temperature. Applicazioni in elettronica: chip elettronici più piccoli e più efficienti dal punto di vista energetico potrebbero essere realizzati in molibdenite. Nel 2011, un gruppo di scienziati del Laboratory of Nanoscale Electronics and Structures (LANES) EPFL (École polytechnique fédérale de Lausanne, Svizzera), hanno riportato un lavoro sulla rivista Nature Nanotechnology, nel quale illustrano i risultati di uno studio che mostra come questo materiale abbia notevoli vantaggi rispetto sia al tradizionale silicio sia rispetto al grafene, proponendo la molebdenite come una delle possibili sostitute in futuro. Finora non era mai stata valutata la possibilità di un suo utilizzo in campo elettronico e informatico. Uno dei vantaggi della molibdenite è di essere meno voluminosa (essendo possi bile rappresentare la sua struttura come una serie di fogli impilati uno sull'altro, come il grafene) del silicio che è un materiale tridimensionale. Località di ritrovamento: inn Europa: ad Altenberg e ad Ehrenfriedersdorf in Sassonia (Germania); a Cumberland (Inghilterra); a Krupka e ad Slavkov in Boemia; in Norvegia; in Italia: entro le druse dei granofiri di Cuasso al Monte (provincia di Varese); Bivongi in Calabria; a Gonnosfanadiga in Sardegna; in varie pegmatiti della Val Sissone e della Val Masino; meno comunemente nel Granito di Baveno; a Traversella anticamente si trovavano ammassi di laminette di molibdenite; nelle Americhe: in Ontario e nel Québec (Canada); in Colorado, nello stato di Washington (Stati Uniti); nel resto del Mondo: nella miniera di Hirase Honshu nel Giappone; in alcune miniere della Corea; in alcune zone del Nuovo Galles del Sud (Australia).


Stato: Jersey

Anno: 2007