Tematica Minerali e rocce

Chalcantite

Chalcantite

Foto: Ra'ike.

Notizie: La calcantite è un minerale, un solfato idrato di rame. Descritta per la prima volta da Wolfgang Xavier Franz Baron von Kobell (19 luglio 1803 – 11 novembre 1882) mineralogista tedesco, nel 1853. Abito cristallino: i cristalli sono tavolette spesse o prismi tozzi tabulari. Origine e giacitura: la sua genesi è secondaria, come prodotto di ossidazione dei solfuri di rame nei giacimenti cupriferi. Per la sua elevata solubilità in acqua, tali giacimenti sono situati in regioni a bassissima umidità. Inoltre è stato osservato in prossimità di fumarole vulcaniche e in gallerie di miniere come incrostazione di minerale appena formato. La paragenesi è con brochantite, gesso, melanterite, pickeringite ed epsomite. Forma in cui si presenta in natura: ha una morfologia poliforme: da cristalli a masse compatte, da stalattiti ad incrostazioni, infine in venuzze granulari e fibrose o in aggregati reniformi. Caratteri fisico-chimici: è molto solubile in acqua, ha sapore sgradevole (è addirittura velenosa se ingerita). All'aria si disidrata e si altera in superficie per dare aggregati polverulenti bianco-verdastri; per questo va conservata in contenitori stagni o sottovuoto. Per riscaldamento produce SO3. Località di ritrovamento: a Rammelsberg e Goslar, in Germania; a Chuquicamata e Quetena, nel Cile; a Spania Dolina, in Slovacchia e a Rio Tinto, in Spagna. In Italia forma concrezioni nella miniera Servette, nel comune di Saint-Marcel, in Val d'Aosta; in stalattiti invece si trova nella miniera di Libiola, nel comune di Sestri Levante, in provincia di Genova. Infine è stata trovata anche sul Monte Argentario, in Toscana. Curiosità: partendo da una soluzione di solfato di rame satura, si può facilmente ottenere la calcantite per via artificiale in grandi e bellissimi cristalli peraltro di fattura migliore di quelli naturali più piccoli purché vi sia mancanza di impurità nel solfato di rame di partenza.


Stato: New Caledonia

Anno: 1982