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Cyclamen sp.

Cyclamen sp.

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Foto: User: Tigerente.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)

Classe: Magnoliopsida Brongn. (1843)

Ordine: Primulales Juss. ex Bercht. & Presl J. (1820)

Famiglia: Primulaceae Batsch ex Borkh., 1797

Genere: Cyclamen L.

Descrizione

Il nome del genere (Cyclamen) deriva dalla parola greca kyklos (= cerchio); forse in riferimento alle radici tuberose rotonde. Questo genere di piante erano conosciute fin dall'antichità. Plinio nei suoi scritti lo indica con diversi nomi volgari: “Rapo”, “Tubero” e “Umbilico della terra”. I greci prima ancora lo chiamarono Icthoyethoron (veniva usato come ingrediente per ammazzare i pesci). In tempi moderni è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) a introdurre per primo il termine Cyclamen, introduzione avallata successivamente dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné nel 1735. Le piante di questo genere sono tutte basse erbacee a carattere cespitoso. La forma biologica prevalente è geofita bulbosa (G bulb): sono piante il cui organo perennante è un bulbo, dal quale ad ogni nuova stagione nascono foglie e fiori tutti basali. Radici: le radici sono secondarie fuoriuscenti tutt'attorno ad un tubero (bulbo) arrotondato. Fusto: il fusto è diviso in due parti: una parte interrata (parte ipogea) consiste in un tubero più o meno sferico; la parte aerea (fusto epigeo) è uno scapo fiorale semplice e senza foglie. Foglie: le foglie sono unicamente basali a forme varie (cordiformi o reniformi) ma sempre indivise e con un lungo picciolo. La pagina superiore può essere macchiata variamente di bianco, mentre quella inferiore può presentare delle screziature rosseggianti in proseguimento del picciolo rossastro pure lui. Alcuni botanici pensano che il disegno variegato della parte superiore serva a mascherare la pianta per ridurre i danni derivati dal pascolo degli animali erbivori. A seconda della zona e della specie le foglie possono essere persistenti oppure no; ad esempio le foglie delle specie situate nelle zone mediterranee possono morire durante i periodi più caldi dell'estate (o in caso di forte siccità) per conservare l'acqua al resto della pianta. Infiorescenza: l'infiorescenza è formata da fiori singoli (profumati o no), lungamente peduncolati e nutanti. Fiori: i fiori sono zigomorfi, pentameri (calice e corolla con 5 elementi) e tetraciclici (formati da quattro elementi: calice - corolla - androceo - gineceo). Del fiore la parte persistente è il calice a sostegno del frutto. Formula fiorale: K (5), C (5), A 5, G (5). Calice: il calice è gamosepalo ed è formato da 5 lacinie triangolari. Corolla: la corolla è simpetala (o gamopetala); i 5 lobi della corolla sono lunghi quanto il fiore e sono ripiegati all'indietro o comunque ritornano in direzione del peduncolo e in alcune specie possono essere auricolati. I colori della corolla possono essere lilla chiaro, violetto purpureo, bianco rosato o semplicemente bianco. Nelle specie coltivate spesso si possono avere dei fiori doppi (a doppi petali) con margini increspati, dentellati o crenulati di notevole effetto estetico. Androceo: gli stami sono 5 a disposizione opposta ai petali della corolla. Gineceo: l'ovario è supero formato da 5 carpelli saldati tra di loro; lo stilo è unico con uno stimma semplice e sporge dalla corolla. Frutti: il frutto è una capsula sferica uniloculare deiscente. I semi contenuti nel frutto sono più o meno tondi con circa 1 - 2 mm di diametro; raggiungono la maturità dopo un anno dalla fioritura. I semi sono dispersi tra l'altro anche dalle formiche (dispersione mirmecoria le quali mangiano l'involucro e scartano il seme vero e proprio. Il genere Cyclamen non è molto numeroso (dalle 20 alle 30 specie); in Italia solo tre sono presenti allo stato spontaneo di cui una sola si trova sulle Alpi italiane. Nella classificazione classica (Sistema Cronquist) questo genere viene attribuito alla famiglia delle Primulaceae; ma prima ancora il botanico francese Antoine Laurent de Jussieu (1748 - 1836) lo aveva collocato nella famiglia delle Orobancoidi. Ora la recente classificazione filogenetica[2] lo ha spostato a quella delle Myrsinaceae.

Diffusione

Le specie del genere Cyclamen sono localizzate nelle zone attorno al bacino del Mediterraneo: varie regioni dell'Europa soprattutto meridionale, l'Asia occidentale e l'Africa boreale. La maggior concentrazione di specie si trova in Asia minore. L'habitat per le specie italiane dipende dalle zone in cui vivono: per le specie alpine sono i boschi ombrosi (misti a faggete), cespuglieti, luoghi erbosi su terreni leggeri, ma anche carpineti, querceti e betuleti; per le specie più a sud sono i boschi di leccete e caducifogli (come i castagneti). Il substrato in genere è calcareo con pH basico e valori medi nutrizionali e di umidità del terreno. La tolleranza al freddo dipende da specie a specie, e anche in rapporto all'ambiente nel quale una specie vive normalmente: le specie alpine possono sopravvivere a temperature fino a -30 C (specialmente se coperte dalla neve); altre specie come ad esempio C. somalense (del nord-est della Somalia) non tollerano il minimo gelo. Dal punto di vista fitosociologico, queste piante appartengono generalmente alle formazioni delle comunità forestali.


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Stato: Italy
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Stato: San Marino

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Stato: Czech Republic