Diodon sp.

Foto: KoS
(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Lamarck J-B., 1801
Classe: Actinopterygii Klein, 1885
Ordine: Tetraodontiformes Berg L.S., 1940
Famiglia: Diodontidae Bonaparte, 1832
Genere: Diodon Linnaeus, 1758
Italiano: Pesci istrice
English: Porcupinefishes, Balloonfishes
Français: Poisson-hérisson, Poisson porc-épic, Hérisson des mers, Porte-épines, Châtaigne des mers
Deutsch: Braunflecken-Igelfisch
Specie e sottospecie
Il genere attualmente annovera le seguenti specie: Diodon eydouxii Brisout de Barneville, 1846 (circotropicale, ad eccezione del Pacifico orientale) - Diodon holocanthus Linnaeus, 1758 (circumtropicale) - Diodon hystrix Linnaeus, 1758 (circumtropicale) - Diodon liturosus G. Shaw, 1804 (tropicale indo-pacifico) - Diodon nicthemerus G. Cuvier, 1818 (Australia orientale). Tra le specie fossili vi sono il Diodon italicus, del Miocene del Monferrato, rinvenuto presso Rosignano (LI) - il Diodon tenuispinus, dal lagerstätte del Monte Bolca – il Diodon scyllai, rinvenuto nelle argille turchine a San Quirico d'Orcia e nei calcari nulliporici a Sarteano (Toscana). Sono stati anche rinvenuti resti di Diodon in Italia centrale, ma di specie non chiaramente identificabili. I resti fossili indicano che queste specie del Terziario avevano caratteristiche fisiche simili alle attuali. .
Descrizione
Il corpo di questi pesci è largo, con dorso piatto, occhi sporgenti e muso provvisto di becco rigido. La pinna dorsale e anale sono piccole, arrotondate e sistemate vicino al peduncolo caudale. Le pettorali sono ampie e tonde, mentre le ventrali sono assenti. Le pinne non sono fissate al corpo, ma si muovono costantemente durante il nuoto. La pelle di questo pesce è ricoperta di aculei cornei (derivati dall'evoluzione di alcune scaglie) ed è incredibilmente elastica: in caso di pericolo infatti questi pesci riempiono lo stomaco d'acqua trasformandosi in bizzarre "sfere" aculeate, risultando pericolosamente indigesti per un eventuale predatore. Le dimensioni di questi pesci variano da 27 a 91 cm. Differiscono dai pesci dei generi Cyclichthys e Chilomycterus, i quali hanno pinne rigide e fisse, al contrario dei Diodon. Si cibano prevalentemente di molluschi, crostacei e polipi dei coralli, di cui spezzano i gusci o la struttura esoscheletrica con il forte becco dentato. Il fegato di questi pesci è velenoso, poiché secerne una sostanza chiamata tetradotossina, una neurotossina che inibisce la funzione respiratoria, portando rapidamente alla morte.
Diffusione
Sono diffusi in tutte le acque oceaniche tropicali e subtropicali, incluso il Mar Rosso. Vivono in acque basse, vicino a barriere coralline e fondali rocciosi.
Bibliografia
–Sepkoski, J. (2002). "A compendium of fossil marine animal genera". Bulletins of American Paleontology. 364: 560.
–Lieske, E. & Myers, R.F. (2004): Coral reef guide; Red Sea London, HarperCollins.
–Darwin, C. (1845). Journal of researches into the natural history and geology of the countries visited during the voyage of H.M.S. Beagle round the world, under the Command of Capt. Fitz Roy, R.N. 2d edition. London: John Murray. p. 14.
– Matsuura, K (2014). "Taxonomy and systematics of tetraodontiform fishes: a review focusing primarily on progress in the period from 1980 to 2014". Ichthyological Research. 62 (1): 72-113.
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Data: 14/05/2000
Emissione: Vita nel mare Stato: Djibouti Nota: Emesso in un foglietto di 12 v. diversi |
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