Gli ominidi (Hominidae Gray, 1825), noti anche come grandi scimmie, sono una famiglia di primati risalente al Miocene inferiore. Di questa famiglia fanno parte gli oranghi, i gorilla, gli scimpanzé, gli esseri umani e alcuni gruppi fossili, tra i quali gli australopitechi.
Fino ai primi anni sessanta venivano classificati come ominidi solo l'uomo e generi estinti ritenuti appartenenti alla linea evolutiva umana. Il termine viene ancora usato talvolta nel linguaggio comune con tale significato. I mammiferi marini sono mammiferi acquatici che dipendono dall'oceano e da altri ecosistemi marini per la loro esistenza. Includono animali come foche, balene, lamantini, lontre marine e orsi polari. Sono un gruppo informale, unificato solo dalla dipendenza dagli ambienti marini per l'alimentazione e la sopravvivenza.
Tassonomia
Ci sono otto specie viventi di grande scimmia che sono classificate in quattro generi. La seguente classificazione è comunemente accettata::
- Famiglia Hominidae: umani e altre grandi scimmie; generi e specie estinti esclusi
- Sottofamiglia Ponginae
- Tribù Pongini
- Genere Pongo
- Pongo pygmaeus pygmaeus (Orangutan del Borneo)
- Pongo pygmaeus morio
- Pongo pygmaeus wurmbii
- Pongo abellii (Orango di Sumatra)
- Pongo tapanulienis (Orango di Tapanuli)
- Genere Pongo
- Tribù Pongini
- Sottofamiglia Homininae
- Tribù Gorillini
- Genere Gorilla
- Gorilla gorilla (Gorilla occidentale)
- Gorilla gorilla gorilla (Gorilla di pianura occidentale)
- Gorilla gorilla diehli (Gorilla di Cross River)
- Gorilla beringei (Gorilla orientale)
- Gorilla beringei graueri (Gorilla di pianura orientale)
- Genere Gorilla
- Tribù Hominini
- Sottotribù Panina
- Genere Pan
- Pan troglodites (Scimpanzè comune)
- Pan troglodites troglodites (Scimpanzè centrale)
- Pan troglodites verus (Scimpanzè occidentale}
- Pan troglodytes ellioti (Scimpanzè Nigeria-Cameroon)
- Pan troglodytes schweinfurthii (Scimpanzè occidentale}
- Pan paniscus Bonobo (Scimpanzè pigmeo)
- Pan troglodites (Scimpanzè comune)
- Genere Pan
- Sottotribù Hominina
- Genere Homus
- Homo sapiens
- Homo sapiens sapiens (Uomo moderno)
- Homo sapiens
- Genere Homus
- Tribù Gorillini
- Sottofamiglia Ponginae
Si può notare la mancanza dei Gibboni, che, in base a considerazioni di biologia molecolare, sono stati considerati evolutivamente meno affini e classificati come famiglia a sé stante, rientrante insieme agli ominidi nella superfamiglia degli ominoidi.

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Evoluzione
Per evoluzione umana, antropogenesi o ominazione si intende il processo di origine ed evoluzione dell'Homo sapiens come specie distinta e la sua diffusione sulla Terra.
Si tratta di una materia interdisciplinare, che include l'antropologia, la fisiologia, la primatologia, l'archeologia, la geologia, la linguistica e la genetica. In senso tassonomico riguarda, oltre al genere Homo, tutte le specie dei sette generi della sottotribù degli Hominina, di cui l'uomo è l'unico rappresentante vivente.
Prima dell'uomo
L'evoluzione della vita sulla Terra inizia entro un periodo compreso tra i 4,4 miliardi[1] e i 2,7 miliardi di anni fa.[2][3] Circa 85 - 95 milioni di anni fa, durante il Cretaceo, alcuni appartenenti alla classe dei mammiferi si divisero dai Eutheria formando il superordine degli Euarchontoglires (la precedente teoria che postulava l'ordine degli insettivori come nostri progenitori è stata aggiornata sulla base di dati biomolecolari riducendone il grado di parentela evolutiva e ponendoli su un ramo collaterale); da esso ebbe origine l'ordine dei primati, di cui fanno parte l'uomo e tutte le scimmie.
Nel Miocene, 18 ma, da appartenenti a quest'ordine, si pensa in particolare a Proconsul, un arboricolo e frugivoro, si diramarono le scimmie antropomorfe (Hylobatidae 18 ma, Kenyapithecus 12-14 ma, orango 11 ma, gorilla 9 ma, scimpanzé e bonobo 5-6 ma), riunite con l'uomo, ad eccezione dei gibboni, nella famiglia degli ominidi. Circa 15-20 milioni di anni fa gli ominidi continuarono a colonizzare ambienti di foresta tropicale ma iniziarono anche a frequentare le savane in cerca di cibo. Una delle ipotesi sostiene che la pressione selettiva favorì quegli individui capaci di ergersi sugli arti posteriori potendo così, ad esempio, avvistare in anticipo un predatore. Iniziò così l'evoluzione fisiologica e poi culturale di questi primati che li condusse anche ad afferrare, trasportare, scegliere cibo e altri oggetti.
Secondo uno studio del 2007[4] l'andatura bipede è molto più antica di quanto si pensasse. Alcuni fossili di Morotopithecus bishopi, un primate arboricolo vissuto circa 21 milioni di anni fa in Uganda, presentano nella struttura dello scheletro e delle vertebre forti analogie con le caratteristiche che nell'essere umano consentono di assumere la posizione eretta. Queste analogie potrebbero essere dovute a convergenza evolutiva, giacché lo stato attuale delle conoscenze, anche a causa della frammentarietà dei resti fossili, non permette di chiarire questo dubbio.
Evoluzione degli Hominina
Il processo evolutivo con le maggiori evidenze, successivo al distacco della linea che ha portato alla specie vivente evolutivamente più affine all'uomo, lo scimpanzé, è che la sottotribù Hominina si sia evoluta nel Rift africano da un progenitore comune circa 5-6 milioni di anni fa e che 2,3-2,4 milioni di anni fa dal genere Australopithecus si sia differenziato il genere Homo. Homo erectus (o il suo antenato più prossimo, Homo ergaster) si è poi diffuso in tutto il mondo (fenomeno chiamato Out of Africa I) fra 1,8 e 1,3 milioni di anni fa, creando anche specie locali come l'Uomo di Neandertal in Europa. L'uomo moderno ha ricalcato queste orme, sviluppandosi in Africa circa 200.000 anni fa e successivamente, 50.000 anni fa, migrando anch'esso nei vari continenti (Out-of-Africa 2) e sostituendo progressivamente Homo erectus in Asia e H. neanderthalensis in Europa.
Un'ipotesi alternativa è che Homo erectus, lasciata l'Africa 2.000.000 di anni fa, si sia evoluto in Homo sapiens in diverse parti del mondo (Ipotesi multiregionale).
Prima degli Australopitechi
- Pierolapithecus catalaunicus (13 ma) [specie ancora in fase di studio]
- "Pau"
- Oreopithecus bambolii (8,5 ma) [anche se la sua appartenenza al ramo umano è controversa]
- "Proto" e "Sandrone"
- Sahelanthropus tchadensis (fra 7 e 6 ma)
- "Toumaï"
- Ardipithecus
- Ardipithecus kadabba (fra 6 e 5,5 ma)
- Ardipithecus ramidus (4,5 ma)
Ardipithecus ramidus e Ardipithecus kadabba paiono essere anelli importanti nella transizione ad australopiteco.
Australopitechi e forme affini
Le specie che si attribuivano al genere australopiteco (che significa "scimmia del Sud"), che quasi sicuramente vissero in Tanzania e in Etiopia per almeno 3 milioni di anni, finché non si estinsero circa 1 milione di anni fa, sono suddivise in tre diversi generi (alcuni testi non riconoscono ancora il genere Paranthropus, fanno afferire P. tugenensis al genere Orrorin e altre tassonomie vengono ipotizzate). Gli hominina a esse appartenenti non si riteneva fossero capaci di costruire utensili, ma solo di utilizzare ciottoli per scopi semplici come spezzare o percuotere. Facevano vita di gruppo, davano la caccia ad animali di piccola stazza e raccoglievano uova e semi.
Successivamente manufatti in pietra lavorata simili a quelli della tecnologia olduvaiana furono ritrovati assieme ai fossili di A. garhi e datati tra 2,5 e 2,6 milioni di anni.[5] Questi utensili paiono più antichi di quelli utilizzati da 'Homo habilis[5], ritenuto un possibile antenato diretto dell'uomo moderno, e sono piuttosto grezzi, mancando ancora della tecnica che sarebbe comparsa nelle più tarde forme dell'Olduvaiano e dell'Acheuleano. Nella zona del fiume Auasc nella depressione desertica dell'Afar etiopico, Jean de Heinzelin, dell'Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique, ha scoperto numerosi resti di animali con evidenti segni lasciati da utensili. S'ipotizza così che A. garhi avesse già quelle prerogative del genere Homo, come la macellazione sistematica delle prede, che non si ritenevano esistenti prima di 1,8 milioni di anni fa. Ulteriori ritrovamenti a Bouri, sempre in Etiopia, hanno rilevato circa 3.000 utensili in pietra datati a circa 2,5 milioni di anni fa, in piena epoca "australopitecina".
Generi e specie
Praeanthropus
- Praeanthropus tugenensis o Orrorin tugenensis (6 ma)
- Praeanthropus anamensis o Australopithecus anamensis (4 ma)
- Praeanthropus bahrelghazali o Australopithecus bahrelghazali (fra 3,5 e 3 ma)
- Praeanthropus africanus o Australopithecus africanus (fra 3 e 2 ma)
- Bambino di Taung
Paranthropus
- Paranthropus aethiopicus o Australopithecus aethiopicus (2,5 ma)
- Paranthropus robustus o Australopithecus robustus (fra 2 e 1,5 ma)
- Paranthropus boisei o Australopithecus boisei (fra 1,7 e 1,4 ma)
Australopithecus
- Australopithecus afarensis (fra 4 e 3 ma)
- Australopithecus platyops o Kenyanthropus platyops (3,5 ma)
- Australopithecus garhi (2,5 ma)
- Australopithecus sediba (2 ma)
Kenyanthropus platyops sembra fondamentale per spiegare la successiva transizione ad Homo.
Genere Homo
Distribuzione temporale e geografica delle popolazioni di Homo basata sui fossili
La prima specie del genere Homo conosciuta è l'Homo habilis (ca 2 ma). Ancora molto simile all'australopiteco, l'Homo habilis viene già ritenuto uomo per le sue abilità manuali: utilizzava infatti strumenti rudimentali per la caccia. Un salto evolutivo arriva con Homo erectus (ca 1,3 - 1,8 ma), così chiamato perché si riteneva erroneamente che fosse stata la prima specie ad assumere la posizione eretta. Questa specie aveva una maggior capacità intellettiva, testimoniata dal maggior sviluppo della tecnologia.
Specie codificate
- Homo habilis (fra 2,5 ed 1 ma)
- Homo rudolfensis (2 ma)
- Homo ergaster (fra 2 ed 1 ma)
- Homo georgicus (1,8 ma)
- Homo erectus (fra 1,8 ma e 50.000 anni fa)
- Ragazzo di Turkana
- "Argil", o Uomo di Ceprano
- Homo antecessor (800.000 anni fa)
- Homo heidelbergensis (fra 600.000 e 200.000 anni fa)
- Homo rhodesiensis (fra 300.000 e 125.000 anni fa)
- Homo floresiensis (fra ? e 50.000 anni fa)
- Homo neanderthalensis (fra 250.000 e 30.000 anni fa)
- Homo sapiens (da 200.000 anni fa ad oggi)
Nel 2013 un team internazionale di ricercatori coordinato dal paleoantropologo Lee Berger, ha ritrovato fossili di un nuovo antenato dell'uomo. La nuova specie di ominide, che presenta caratteristiche intermedie tra Australopithecus e Homo, è stata scoperta in Sudafrica, nella Dinaledi Chamber, caverna facente parte del complesso delle Rising Star cave. La specie è stata ufficialmente descritta nel 2015 con la denominazione di Homo naledi. La dislocazione dei resti ha fatto pensare che si trattasse di una tomba, dando testimonianza della più antica pratica funeraria.[6]
Tabella comparativa
I nomi delle specie in grassetto indicano l'esistenza di numerosi fossili. Sono elencate anche le specie di attribuzione non ancora definitiva
specie | periodo (milioni di anni fa) |
luogo | altezza (m) | peso (kg) | volume del cervello (cm³) | fossili | scoperta / pubblicazione del nome |
---|---|---|---|---|---|---|---|
H. habilis | 2.5–1.5 | Africa | 1.0–1.5 | 33–55 | 510-600 | molti | 1964 |
H. rudolfensis la sua appartenenza al genere Homo è incerta |
1.9 | Kenya> | 1 teschio | 1986 | |||
H. gautengensis classificato anche come Homo habilis |
1.9–0.6 | Sudafrica | 1 | 600 | tre individui | 2010 | |
H. ergaster classificato anche come Homo erectus |
1.8–1.3 | Africa | 700–850 | molti | 1975 | ||
H. erectus | 1.7–0.07 | Africa, Eurasia (Giava, Cina, India Caucaso) | 1.8 | 60 | 900–1100 | molti | 1891/1892 |
H. antecessor classificato anche come Homo heidelbergensis |
1.2–0.8 | Spagna | 1.75 | 90 | 1000 | 2 siti | 1997 |
H. cepranensis un singolo fossile forse di Homo erectus |
0.9-0.35 | Italia | 1000 | 1 teschio | 1994/2003 | ||
H. heidelbergensis | 0.6–0.35 | Europa, Africa, Cina | 1.8 | 90 | 1100–1400 | molti | 1908 |
H. rhodesiensis classificato anche come Homo heidelbergensis |
0.35–0.12 | Zambia | 1300 | molto pochi | 1921 | ||
H. neanderthalensis forse una sottospecie di Homo sapiens |
0.35–0.04 | Europa, Asia occidentale | 1.7 | 55–70 | 1200–1900 | molti | (1829)/1864 |
H. naledi | 0.33-0.23 | Sudafrica | 1.5 | 45 | 450 | 15 individui | 2013/2015 |
H. floresiensis classificazione incerta |
?–0.05 | Indonesia | 1.0 | 25 | 400 | 7 individui | 2003/2004 |
>H. tsaichangensis forse Homo erectus |
0.19-0.01 | Taiwan | 1 individuo | prima del 2008/2015 | |||
H. sapiens (uomo moderno) |
0.3(?)/0.2–presente | Tutto il mondo | 1.5–1.9 | 50–100 | 950–1800 | vivente | —/1758 |
H. di Denisova forse una sottospecie di Homo sapiens o un ibrido |
0.04 | Russia | 1 sito | 2010 | |||
Red Deer Cave people forse una sottospecie di Homo sapiens o un ibrido |
0.0145-0.0115 | Cina | molto pochi | 2012 |