Tematica Favole, miti, leggende, fumetti

Cenerentola

Cenerentola

Da: www.optimaitalia.com.

Nome: Cenerentola

Notizie: Cenerentola è un film d'animazione di Walt Disney distribuito dalla RKO Radio Pictures nelle sale americane il 14 febbraio 1950 diretto dai registi Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske. Il film è la trasposizione della famosa fiaba Cenerentola le cui versioni più note sono quelle di Charles Perrault e dei fratelli Grimm (i quali si rifanno, a loro volta, a "La gatta Cenerentola" di Giambattista Basile). È considerato il 12° classico Disney secondo il canone ufficiale. Il 7 dicembre 2010 è stato trasmesso in esclusiva in HD e nel formato originale 4:3 su Rai 1 utilizzando la versione restaurata nel 2005, raccogliendo 7.168.000 spettatori, con uno share del 26,6%. La creazione del film fu rigorosamente realistica. In pratica furono girati quasi due film: uno con attori veri che "interpretavano" i personaggi dell'animazione e l'altro quasi ricalcato sulle sequenze del primo. Per il castello di Cenerentola i realizzatori si sono ispirati al castello Neuschwanstein in Baviera, fatto costruire da Ludovico II di Baviera, cugino della principessa Sissi. Il film in Italia venne doppiato per la prima volta nel 1950 con i più bravi doppiatori dell'epoca, come Tina Lattanzi (la matrigna), Giuseppe Rinaldi (il Principe), Mario Besesti (il Re), Stefano Sibaldi (il Granduca Monocolao) e Vinicio Sofia (l'Araldo). Ottime anche le doppiatrici Wanda Tettoni e Zoe Incrocci che interpretarono le due sorellastre Anastasia e Genoveffa. Le uniche doppiatrici reputate non molto adatte per il personaggio che interpretavano erano Giuliana Maroni, voce della protagonista Cenerentola, e -secondo alcuni- Laura Carli, voce della Fata Smemorina. In questo doppiaggio la voce narrante era di Giovanna Scotto. Uno dei motivi che fece sì che nel 1967 venne effettuato il ridoppiaggio fu proprio la voce della Maroni sulla protagonista, giudicata sgraziata. I doppiatori utilizzati nel secondo doppiaggio furono Fiorella Betti per la voce e Maria Cristina Brancucci per il canto di Cenerentola , Lydia Simoneschi (Fata Smemorina), Massimo Turci (il principe), Franca Dominici (la matrigna), Flaminia Jandolo e Renata Marini (Anastasia e Genoveffa), Carlo Romano (il Re), il famosissimo Oreste Lionello (Granduca Monocolao), Gianfranco Bellini (l'Araldo) e Rita Savagnone (narratrice). Cenerentola è stato il primo film della Disney in Italia ad essere ridoppiato. L'audio originale italiano è durato solo 17 anni a differenza di Pinocchio, che è il più antico film Disney che ha mantenuto fino ad oggi il suo doppiaggio originale risalente al 1947. La favola: Cenerentola è una fiaba molto popolare. Originaria probabilmente della Cina o, secondo altri, dell'antico Egitto, è stata narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo, ed è parte dell'eredità culturale di numerosi popoli. In occidente le versioni più note sono quelle di Charles Perrault (a sua volta basata su una precedente trascrizione di Giambattista Basile di un'antica fiaba giuglianese) e dei fratelli Grimm; come versione standard moderna, però, si deve probabilmente indicare quella narrata nell'omonimo film d'animazione di Walt Disney del 1950. In Cina il piede piccolo, detto loto d'oro, era considerato simbolo di bellezza e di qualità femminili. "Cenerentola" è la storia di una bellissima, piacevole giovane, che alle seconde nozze del padre viene privata del ruolo che le spetta nella famiglia e costretta a una vita di schiavitù domestica dalla crudele matrigna e dalle sorellastre. Costoro la odiano al punto di chiamarla solo col nomignolo "Cenerentola" (dalla cenere di cui la ragazza si sporca pulendo il camino e dalle pentole che usa per cucinare il cibo alle sorellastre e alla matrigna). La vita della giovane Cenerentola cambia quando giunge in tutta la città la notizia che a corte si terrà un ballo, organizzato dal re, durante il quale il principe potrebbe scegliere la sua promessa sposa. (In alcune varianti della storia, ci sono tre balli). Naturalmente, le sorellastre e la matrigna partecipano al ballo e Cenerentola viene di conseguenza esclusa (nel film della Walt Disney sono le sorellastre che strappano il vestito di Cenerentola, appena pronto per il ballo, costringendola quindi a rinunciare alla festa). Con l'aiuto magico di una fata, la "fata madrina" di Cenerentola (in alcune versioni la fata madrina è sostituita con animali o piante), la ragazza viene vestita di un meraviglioso abito da sera e riesce a recarsi segretamente al ballo malgrado il divieto della matrigna. Nonostante il bellissimo gesto, la fata raccomanda alla fanciulla di rientrare a mezzanotte. Al ballo attira l'attenzione del principe e ballano tutta la notte. Poiché l'effetto dell'incantesimo è destinato a svanire proprio a mezzanotte, Cenerentola deve fuggire di corsa al rintocco, ma nella fuga, perde una scarpina di cristallo (in alcune versioni della fiaba la scarpina è di pelle) (nella versione con tre balli, questo accade la terza sera). Il principe, ormai innamorato, trova la scarpina e proclama che sposerà la ragazza capace di calzarla. Il giorno successivo, alcuni incaricati del principe girano dunque per il regno facendo provare la scarpina di cristallo a tutte le ragazze in età da marito, incluse le sorellastre di Cenerentola. In alcune varianti della fiaba, queste cercano di ingannare il principe tagliandosi le dita dei piedi e il tallone per cercare di indossare la scarpetta. Comunque, alla fine, Cenerentola prova la propria identità e sposa il principe. In alcune versioni della fiaba manca il personaggio della fata madrina, e l'abito e le scarpe di Cenerentola, vengono da un albero cresciuto sulla tomba di sua madre. Anche nelle versioni con la fata, è ragionevole affermare che questa figura rappresenta la volontà della buona madre di Cenerentola, verso cui è indirizzata, indirettamente, la crudeltà della matrigna. Alcuni studiosi sostengono inoltre che la fata madrina potrebbe rappresentare la Grazia Divina che premia Cenerentola per la sua costante voglia di riscatto. La stessa madre di Cenerentola compare talvolta sotto forma di un uccello che assiste il principe nella sua ricerca di Cenerentola (per esempio rivelandogli le automutilazioni con cui le sorellastre cercano di ingannarlo). Anche il "coprifuoco" della mezzanotte non è presente in tutte le versioni. Le versioni di "Cenerentola": Cenerentola compare, in oltre 300 varianti, in numerose tradizioni popolari. La versione più antica è già presente nella tradizione egiziana: Claudio Eliano, ad esempio, riporta la Fortunata storia dell'etera Rodopi (o Rodope) nell'Egitto della XXVI dinastia. Non c'è da meravigliarsi che anche questa favola, come spesso succede, sia presente in tradizioni popolari molto distanti e, apparentemente, non comunicanti. La ritroviamo in Cina nella storia di Yeh-Shen, raccontata da Tuan Ch'ing-Shih. Fra gli elementi della fiaba che derivano dalla versione di Ch'ing-Shih c'è quello dei piedi minuti della protagonista, notoriamente segno di nobiltà e distinzione nella cultura cinese. In effetti, la versione cinese enfatizzava il fatto che Cenerentola (chiamata Yen-Shen) avesse "i piedi più piccoli del regno". Nelle versioni occidentali e successive, che hanno perso questa premessa, è perciò abbastanza oscuro il motivo per cui il principe si aspetti che una sola ragazza nel regno sia in grado di indossare la scarpina ritrovata. In alcune versioni non si tratta neppure più di una scarpina, ma di un anello o un braccialetto. Che la scarpina fosse "di cristallo" è vero solo nella versione di Perrault e in quelle derivate (per esempio nella Cenerentola di Disney), e la variante pare originata da un equivoco tra i due nomi francesi con lo stesso suono "vaire" (il vaio, piccolo roditore simile all'ermellino, della cui pelliccia era rivestita in versioni precedenti della fiaba la scarpina) e "verre" (vetro). Nella variante dei fratelli Grimm si trattava di una scarpetta d'oro. Fra le altre versioni si possono ricordare in particolare Il vasetto magico (fiaba persiana), Vassilissa la bella (fiaba russa), Peldicenere (fiaba inglese) e La gatta Cenerentola riportata da Giambattista Basile nel 1634. Gli elementi variabili sono numerosi; si può correttamente dire che ogni gruppo sociale e ogni popolo abbia rimaneggiato alcuni elementi della favola, enfatizzandone alcuni ed eliminandone o modificandone altri in modo da riflettere la stessa situazione generale in contesti sociali e storici diversi. La diffusione di questa favola è tale che non pare fuori luogo collocarla nel contesto del mito, né è privo di senso tentare di metterla in relazione con archetipi psicologici e psicoanalitici (vedi per esempio le interpretazioni di Bruno Bettelheim). Ancora oggi continuano a nascere nuove versioni della favola, come The Egyptian Cinderella di Shirley Climo e Cinderella Story di Mark Rosman con Hilary Duff. Usi metaforici del nome "Cenerentola": la favola di Cenerentola è un riferimento estremamente comune nella nostra cultura. Il nome "Cenerentola" viene usato come appellativo con una sorprendente varietà di significati metaforici derivanti da altrettanti elementi della fiaba. Con riferimento al modo in cui Cenerentola appare nella prima parte della fiaba, con "Cenerentola" si può intendere una persona remissiva, mite, o costretta a una vita modesta; talvolta, con un ulteriore riferimento allo status di Cenerentola prima della morte della madre, ci si riferisce invece a una persona che ha sempre vissuto protetta e si trova a dover fare i conti con la dura realtà delle fatiche quotidiane. In ambito sportivo, si utilizza il termine "Cenerentola" per indicare la squadra ultima in classifica. Se invece ci si riferisce al finale della favola, il nome "Cenerentola" spesso indica una persona che si è inaspettatamente e completamente riscattata da una vita misera o modesta, per esempio, persone arricchitesi in modo improvviso, magari anche fortuito, come i vincitori di una lotteria (nei paesi di lingua inglese si usa per esempio, nel caso si parli di maschi, l'espressione cinderella man). Più specificatamente in relazione al ballo e al vestito, la figura di Cenerentola viene utilizzata per riferirsi a un certo stile di abito da sposa, e all'idea comune a molte spose che l'abito "le trasformi in principesse per un giorno". Non raramente Cenerentola viene citata direttamente o indirettamente dalle pubblicità di abiti nuziali e di altri prodotti correlati. Non mancano usi metaforici del nome "Cenerentola" legati ad aspetti secondari della favola, per esempio per riferirsi a persone con i piedi piccoli, o che sono solite ritirarsi dalla vita sociale a un'ora fissata, troncando bruscamente qualsiasi attività (come Cenerentola a mezzanotte).


Stato: Grenada

Anno: 1981

Stato: Grenada

Anno: 1981


Stato: Grenada

Anno: 1981

Stato: Grenada

Anno: 1981


Stato: Grenada

Anno: 1981

Stato: Grenada

Anno: 1981


Stato: U.S.A.

Anno: 2008

Dentelli: 11 x 11

Stato: U.S.A.

Anno: 2006

Dentelli: 11 x 11