Arte e filatelia - a cura di Giovanni Sanfilippo


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075-01 - Malwiyya

075-01 Malwiyya
Foto: Jim Gordon da: http://it.wikipedia.org

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Ubicazione: Samarra, Iraq.

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Notizie: Il gigantesco minareto, detto Malwiyya ovvero la spirale, splendida metafora architettonica per indicare la forma a spirale ispirata alla ziggurat mesopotamica. Il diametro alla base è di 33 metri e si restringe a mano a mano che si sale verso i 52 metri di altezza. La tradizione vuole che, quando fu ultimata, il Califfo al-Mutasim salì sulla sommità in groppa ad un asino bianco. Al minareto di Samarra è ispirato quello della moschea di Ibn Tulun al Cairo. Della vecchia Samarra rimane solo il minareto e le mura esterne che hanno uno spessore di circa 3 m. Samarra (arabo: Samarra) antica città dell'Iraq di circa 70.000 ab. del governatorato di Baghdad. È situata sulla riva est del Tigri, a 100 km circa dalla capitale. Il sito è antichissimo: gli scavi archeologici, condotti dall'architetto francese Henri Viollet, fra il 1907 e il 1909, e da Ernst Herzfeld in due fasi, nel 1911 e nel 1913, hanno attestato fin dal 5500 a.C. la produzione di ceramiche con coppe larghe ed aperte con decorazioni molto eleganti e la comparsa delle prime conoscenze metallurgiche (rame). Nel 690 a.C. il re assiro Sennacherib vi costruì una fortezza; la città era chiamata Sur-marrati, un nome di origine aramaica. Nell'835, nel corso del califfato abbaside il califfo al-Muta?im decise di renderla sua capitale. Vi si trasferì con le sue nuove truppe "turche" abbandonando la vecchia capitale di Baghdad, dove i suoi soldati avevano creato gravi problemi alla popolazione. La costruzione della nuova capitale coinvolse migliaia di artigiani e i costi delle pure strutture palaziali e degli ornamenti esterni assommarono, a dire di Yaqut, a circa 204 milioni di dinar: una cifra sbalorditiva anche per le ricche casse dello Stato abbaside. Samarra rimase capitale califfale fino all' 892, quando il califfo al-Mutadid decise di tornare a Baghdad. In seguito fu devastata dai Mongoli, perse metà dei suoi abitanti, e sopravvisse solo grazie ai pellegrini sciiti. La città fu una delle più sontuose metropoli dell'intero emisfero boreale e ospitò la più vasta moschea che il mondo islamico abbia mai conosciuto, chiamata la Grande Moschea del Venerdì. Ricoperta da maioliche smaltate, fiancheggiata da 44 torri, era circondata da mura larghe 260 metri per 160.



Anno: 1997

Stato: 113 Gambia

Artista: 75