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Gentile da Fabriano disegnato da Giorgio Vasari |
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Biografia: (Fabriano, 1375 circa - Roma, settembre 1427) Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio detto Gentile da Fabriano è stato un pittore italiano. Tra i più importanti esponenti del Gotico internazionale, incarnò nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le più svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega. La sua pittura poetica e fiabesca, il gusto per la linea e un uso impareggiabile degli elementi decorativi lo portarono al vertice della scuola italiana dell'epoca, ricevendo commissioni di grandissimo prestigio. Con la visita a Firenze entrò in dialogo con il nascente umanesimo nell'arte e, pur senza rinunciare al proprio stile, iniziò una consapevole transizione tra il decorativismo tardogotico e l'essenzialità rinascimentale. Nacque a Fabriano nel 1375 circa da Niccolò di Giovanni, mercante. Non si conosce nulla sulla sua formazione in una delle prime opere a noi note, la tavola con la Madonna col Bambino e i santi Niccolò e Caterina e un donatore, eseguita per la chiesa di San Niccolò a Fabriano tra il 1395 e il 1400 (ora a Berlino), i caratteri stilistici sono legati prevalentemente alla cultura tardogotica lombarda, impostata sulla tradizione umbro-marchigiana. Sin da giovane iniziò a spostarsi, recandosi nei centri delle Marche e in Lombardia (alcuni ipotizzano una formazione pavese, dove esisteva un importante atelier di miniatura). Dal 1405 circa fu a Venezia, dove risultava iscritto alla Scuola dei Mercanti. Per la chiesa di Santa Sofia dipinse una tavola, perduta. Probabilmente nella sua bottega lavorò Jacopo Bellini. Nel 1408-1409 gli venne commissionata la decorazione murale della Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale, per la quale eseguì l'affresco con la Battaglia tra Ottone III e i Veneziani, andata perduta come il resto degli affreschi (per via del clima veneziano, che tende a sciupare velocemente gli affreschi, sostituiti nel secolo successivo dalla pittura su tela). Qui conobbe sicuramente Pisanello e forse Michelino da Besozzo. Negli anni 1411-1412 fu a Foligno, dove eseguì i disegni per il ciclo decorativo di palazzo Trinci su commissione di Ugolino III. La stesura pittorica, più povera, è dovuta quasi integralmente ad allievi, tra i quali forse Jacopo Bellini. Tra il gennaio 1414 e il 1418 andò a Brescia, dove decorò la Cappella del Broletto, lavoro quasi interamente perduto. Nella primavera 1420 fu nuovamente a Fabriano. Eseguì su commissione del ricchissimo Palla Strozzi l'Adorazione dei Magi, opera terminata nel maggio 1423, per l'altare della Cappella Strozzi a Santa Trinita, sulla quale dispiegò il corteo dei Magi, formando in secondo piano diversi focolai di azione, non legati tra loro. L'oro dei dettagli sontuosi è quasi abbagliante e le figure, sebbene disposte in profondità, non seguono alcuna prospettiva, ma sono semplicemente accostate creando un effetto irreale e fiabesco. In primo piano i due gruppi (a sinistra la sacra famiglia e a destra il corteo) sono separati dalla figura dritta del giovane re; accorgimenti del genere permettono all'opera di essere letta da più punti di vista, su cui lo spettatore e invitato a soffermarsi ed ad analizzare ogni singolo particolare in momenti successivi. Del maggio 1425 è il polittico commissionato dalla famiglia Quaratesi per l'altar maggiore della chiesa di San Niccolò sopr'Arno a Firenze, firmato e datato, oggi smembrato e disperso in vari Musei (Uffizi, National Gallery di Londra, Pinacoteca Vaticana e National Gallery di Washington). In questa opera si vede una transizione dello stile di Gentile influenzato dalla cultura umanistica fiorentina, che in quegli anni si andava affernmando, con un'accurata osservazione delle sculture antiche. Le figure sono pacate e monumentali, costruite solidamente, con colori compatti e con un segno più sobrio, più vicine alle opere di Lorenzo Ghiberti e di Masolino da Panicale. Nella stessa chiesa fu scoperto nel 1862 (ma forse proveniente da altra sede) un secondo polittico di Gentile, particolare sia per lo sviluppo orizzontale della struttura, sia per il carattere narrativo, inconsueto in una pala d'altare. Vi si trovano rappresentate l'Intercessione di Cristo e Maria all'Eterno nel pannello centrale, la Resurrezione di Lazzaro e l'incontro di tre Santi in un contesto urbano in quelli ai lati, e San Ludovico di Tolosa e San Bernardo da Chiaravalle nei pannelli estremi. L'opera accoglie molti motivi stilistici dal Masaccio della Cappella Brancacci della chiesa del Carmine, ed in particolare una resa dello spazio e della realtà assai distante dalle consuete forme del fabrianese, ma di cui l'artista aveva già dato prova nella predella del Polittico Quaratesi.
![]() Anno: 1973 Stato: 238 San Marino Opera: 095-06 |
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![]() Anno: 1973 Stato: 238 San Marino Opera: 095-05 |
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![]() Anno: 1973 Stato: 238 San Marino Opera: 095-04 |
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![]() Anno: 1973 Stato: 238 San Marino |
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![]() Anno: 2006 Stato: 143 Italy Opera: 095-01 Madonna dell'umiltà |
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